VITERBO - Il recente caso di meningite che si è verificato nella scuola Colasanti di Civita Castellata, poche ore dopo quello che ha portato alla tragica scomparsa di Luca Graziosi, ha scatenato la preoccupazione delle famiglie degli studenti.
Tra i due casi, è bene ricordarlo, non pare esserci nessuna correlazione. Ma è tanta la paura di mamme e papà in vista del rientro sui banchi dei loro figli. ''Farsi prendere dalla psicosi non porta da nessuna parte - spiega Giulio Starnini, medico del reparto Malattie infettive di Belcolle e responsabile dell'unità operativa riservata ai detenuti -, di fronte alla meningite la risposta migliore, piuttosto che barricarsi in casa, è il ricorso immediato al medico''.
Un invito raccolto prontamente anche dalla dirigente dell'istituto civinitico, che ha chiesto alle persone che potrebbero aver avuto contatti con la ragazza (che non è in pericolo di vita) di contattare il dottore per farsi consigliare, eventualmente, il tipo di profilassi da seguire.
''Esistono vari tipi di meningiti - continua Starnini - un'infiammazione delle membrane che ricoprono il cervello. La forma più pericolosa è quella batterica, causata dal meningococco: può colpire a ogni età, ma in particolar modo giovani, neonati e adolescenti.''
La trasmissione avviene per contatto diretto, attraverso le goccioline respiratorie. ''Un intervento rapido è sufficiente a scongiurare ogni rischio. Il medico, riconoscendo i sintomi, procederà con le dovute procedure di profilassi con antibiotico, anche queste differenti in base all'età del paziente''.
A contribuire alla diffusione dei batteri è stato il clima di questi ultimi giorni, una sorta di primavera anticipata (la meningite ha una forte stagionalità, con picchi nel periodo invernale e all'inizio di quello primaverile). ''Bisogna affrontare eventuali rischi di contagio senza drammatizzare. Ripeto che non serve chiudere le scuole, ma una pronta consultazione del medico''.